Parco Nazionale dell’Asinara
Respira la sua Storia e immergiti nella caratteristica flora e fauna locale.
Sali a bordo di Cassiopea
Le forme, i colori, i profumi e il paesaggio che si scoprono costeggiando l’Asinara da un’imbarcazione a vela, interamente realizzata in legno, come Cassiopea, sono indimenticabili e indescrivibili.
Storia di un meraviglioso Parco chiamato Asinara
L’isola della Asinara chiude il golfo nella parte Nord-occidentale della Sardegna. La sua superficie è di circa 52 km² di natura incontaminata.
Il Parco Nazionale viene istituito nel 1997 e l’area marina protetta nel 2002 grazie alle particolari varietà di specie di flora e di fauna marina e terrestre dell’isola. A questo proposito vengono stabilite delle zone definite “Zone A” in cui è assolutamente vietato l’accesso all’uomo per la salvaguardia di particolari specie.
Su tutta la superficie dell’isola è possibile avvistare gli unici abitanti presenti: asini bianchi e grigi, mufloni, cavalli e cinghiali.
Tra le diverse varietà di uccelli le più rappresentative sono il gabbiano Corso, il falco pellegrino, il marangone dal ciuffo, etc.; con passaggio di uccelli migratori di varie specie in Primavera e Autunno.
Per quanto riguarda la flora, le piante che caratterizzano l’isola sono la Centaurea Horrida, Limonium, Euphorbia, Erodium Corsicum, Ginepro, etc. Le quali, a seconda della stagione, cambiano completamente il paesaggio e il colore dell’isola.
Nelle acque cristalline dell’area marina si estendono grandi praterie di Posidonia oceanica che sono habitat ideale per la vita di nacchere (Pinna nobilis) e di centinaia di specie di pesci fra cui cernie brune, dentici, saraghi, orate, occhiate, lucci di mare, etc. Inoltre il territorio del Parco fa parte del Santuario dei Cetacei, non a caso nelle sue acque è possibile avvistare di frequente delfini, balenottere e capodogli.
L’isola, vista la sua posizione strategica nel Mar Mediterraneo, da sempre è stata un punto di approdo, sosta ma anche di conquista da parte di numerosi popoli provenienti da ogni parte del Mare Nostrum.
Questa storia ci viene raccontata dai diversi ritrovamenti archeologici (una Domus de janas a Campu Perdu, il Castellaccio nei pressi di Fornelli, il relitto di Cala Reale,…) che è possibile ancora oggi visitare.
Per lungo tempo famiglie di pastori e pescatori hanno abitato l’isola fino a quando, nel 1885, per volere di Re Umberto I, vengono istituite la colonia penale agricola e la stazione sanitaria marittima di quarantena. Ma, in verità, l’isola diventa celebre negli anni Settanta quando viene istituito il carcere di massima sicurezza. Per più di trenta anni nel super carcere vengono “ospitati” detenuti di ogni calibro: dai brigatisti, terroristi, camorristi, ai mafiosi.
Per quanto paradossale, questo ha fatto sì che le sue bellezze naturali e la sua particolare biodiversità si mantenessero incontaminate.